Osservatorio
18 maggio 2023

I consumi energetici in Italia scendono del 3% nel 2022

Aumentano però le emissioni di CO2 (+0,5%) a causa del maggior utilizzo di petrolio e carbone

Nel 2022 gli italiani hanno imparato a risparmiare su gas e luce: secondo una stima di ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente), nell’ultimo trimestre dell’anno i consumi sono diminuiti del 12%, portando la media annua a -3%, di poco inferiore rispetto alla media europea (-4%). La guerra in Ucraina e l’inasprimento delle sanzioni dei Paesi occidentali verso la Russia hanno portato a un aumento medio dei prezzi all’ingrosso del gas e dell’elettricità del 300% nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021: l’elettricità ha toccato il picco storico di 250 euro al megawattora e il gas quello di 137 euro al metro cubo. Il risultato è stato un aumento straordinario dei costi finali dell’energia per tutti gli utenti, dalle famiglie alle industrie, che hanno dovuto far fronte a una crisi senza precedenti.
 
Secondo il ricercatore di ENEA Francesco Gracceva, la convergenza di diversi fattori – la contrazione della domanda, le azioni di adattamento nell’industria, un clima invernale particolarmente mite e le misure di contenimento dei consumi – in tutta l’Eurozona avrebbe portato a un crollo generale dei consumi energetici.
Semplici accortezze, come l’utilizzo di impianti di illuminazione a LED, possono contribuire ulteriormente a un drastico calo dei consumi in bolletta: come riportato anche da diverse testate, tra cui Il Messaggero e Repubblica, l’uso dei LED, per esempio, permette un risparmio energetico fino al 90%.
 
 
Aumenta il consumo di petrolio e carbone
 
Il 2022 ha visto anche un aumento record delle importazioni di materie prime energetiche in tutta Europa, che ha contribuito a un ridimensionamento dei prezzi del gas, seguiti da quelli dell’elettricità. Secondo l’ENEA, però, l’equilibrio resta precario, e gli alti prezzi costituiscono una minaccia alla competitività dell’industria europea.
 
Tra gli aspetti positivi riscontrati figura l’aumento di un punto percentuale della quota di fonti rinnovabili sui consumi totali, che si è attestata al 20%.  Il report riporta che il calo dei consumi è il risultato complessivo di un minor impiego di gas (-10%) e fonti rinnovabili (-12%), a fronte di un maggior ricorso a petrolio (+5,5%) e carbone (+29%). Questo ha portato a un aumento delle emissioni di CO2 dello 0,5% (+4% in Europa), un dato comunque meno negativo rispetto al +8,5% del 2021, e al crollo dell’indice ISPRED (Indice Sicurezza Prezzi energia Decarbonizzazione), l’indice elaborato da ENEA per misurare l’efficacia della transizione energetica attraverso le sue  tre dimensioni cruciali: decarbonizzazione, sicurezza dell’approvvigionamento e prezzo dell’energia.  Il calo del 54% dell’ISPRED è dovuto alle componenti “prezzi” e “decarbonizzazione”, e solo in minima parte alla componente “sicurezza”.
 
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